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L'ABC del My-Fi [vademecum per neofiti ed esperti]

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    appassionato di lungo corso

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    Partiamo da un assunto: NESSUNO NASCE IMPARATO, pertanto le cose che scriverò in questo importantissimo topic sono il frutto di oltre un decennio di ascolti e di ricerche/analisi approfondite sul suono degli strumenti (non amplificati) in natura e lo studio di come riprodurli fedelmente in ambito home con un impianto audio a prezzi alla portata di qualsiasi appassionato.
    L'analisi e lo studio effettuato sono alla portata di chiunque, dato che non servono attrezzature o software particolari per raggiungere il target prefisso: servono CONCENTRAZIONE DURANTE GLI ASCOLTI LIVE E CAPACITÁ MNEMONICHE CON ATTENZIONE AI DETTAGLI.
    Ma prima di tutto serve un approccio di fondo che sia di stimolo per raggiungere OLTRE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO un risultato CERTO E DEFINITIVO: serve un approccio tipico del ricercatore filantropo, con la differenza che il benessere e la felicitá ricercata é per noi stessi (ma postandola in un forum come questo, diventa davvero filantropicamente "per gli altri") :wub:
     
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    LA SORGENTE
    Se amiamo i vinili, basta un gira di qualitá decente con un pick-up di qualitá TOP ed il più é fatto. Servono almeno 1.000€ e il 40% andrá per forza dedicato alla testina. A mio avviso la toscana GOLDENOTE può essere un ottima scelta per rapporto q/p e perché la factory di Aterini ha sempre avuto "la fissa" delle sorgenti analogiche: é quindi una scelta orientata a una ditta "specialized" in gira e testine di propria produzione. Alternativa valida VPI nei modelli entry level o la solita ProJect con oggetti un filino più commerciali, o ancora Rega (ma i prodotti entry della casa inglese sono davvero economici sia come materiali che come costruzione).
    Se amiamo ascoltare Musica fregandocene dell'oggetto atto a riprodurla, andremo di digitale e la scelta - OGGI - é tra LIQUIDA/STREAMING o CDPLAYER. Sono entrambi soluzioni mediocri (nel parametro realismo, rapportate al gira) che quindi abbisognano di cure particolari per ANALOGIZZARLE cioé renderle più simili al suono reale, quello live. In particolare, per la liquida e lo streaming, il fine-tuning può diventare più oneroso dell'ottimizzazione di una sorgente solida, in quanto le problematiche di riproduzione diventano duplici, sia lato software che hardware. Nondimeno per entrambe le soluzioni sará il DAC a fare la differenza, ma molto dipenderá ancge da QUELLO CHE DIAMO IN PASTO AL DAC, in quanto il convertitore digitale/analogico non potrá mai trasformare un rospo in principessa. Di per certo però, la fruibilitá e l'accessibilitá illimitata oggi possibile grazie a service come TIDAL e QOBUZ (che offrono supporto anche all'HiResolution) é sicuramente appetitosa e tutta da scoprire. Incluso le 1000mile difficoltá di messa a punto di un set-up PCbased che sia capace di rivaleggiare con l'analogic sound tipico dei giradischi se non addiritrura superarlo grazie ad una cura micrometrica di tutto "il sistema" digitale. Non dimentichiamoci infine che qualunque sia la nostra scelta in merito alla sorgente, il risultato finale sará sempre e comunque variabile in funzione del FILE che andremo a riprodurre ed é qui che casca l'asino: c'é una larga percentuali di registrazioni che fanno pena e il volerle rendere naturali/simile al reale sarebbe impresa titanica per chiunque. Buon risultato sará invece "analogizzarle" MEDIAMENTE in modo naturale e renderle facilmente riconoscibili per VERE al nostro sistema percettivo. Spiegherò tutto il mio percorso e i risultati di riproduzione REALISTICI ottenuti.
    Stay tuned!
     
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1 replies since 12/8/2017, 12:54   38 views
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