AudioVideoHiFi

Oltre l'AFFORDABLE HI-FI [prefazione by Alfredo di Pietro]

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    PREFAZIONE by Alfredo di Pietro [extract from NON SOLO AUDIOFILI]


    L'Affordable Hi Fi, come la chiamano gli inglesi, è sinonimo di alta fedeltà abbordabile, dal volto umano.
    Alla sua base c'è un concetto molto semplice, ma non per questo marginale: chi decide di accostarsi a essa si concede il privilegio di un prezzo estremamente vantaggioso senza rinunciare alla qualità.

    A pensarci bene però questo non è il suo unico atout. L'idea di "sostenibilità", congenita al suo modo di essere, va oltre la passione per l'audio e si sostanzia in una vera e propria filosofia di vita, rispettosa delle risorse dell'acquirente e, allo stesso tempo, attenta alle implicazioni ambientali legate ai processi produttivi/manutentivi.

    Un terzo concetto di basilare importanza è che grazie a essa una larghissima parte di appassionati, intenzionati ad ascoltare musica con un alto livello qualitativo, possono farlo a prescindere dalle proprie possibilità economiche. Se è vero, com'è vero, che la suprema arte è un bene di prima necessità, vero nutrimento per il nostro spirito, è altrettanto assodato che va ascoltata nel miglior modo possibile per assaporarla appieno. Questa possibilità non è giusto sia preclusa a studenti, giovani musicisti o semplici appassionati che non dispongono, come spesso accade, di abbondanti risorse finanziarie.

    Fedeli a un approccio francescano le amplificazioni in classe "T", vero simbolo di questa nuova Hi Fi, per molti aspetti diversa dal vecchio concetto di "Entry Level", hanno un rendimento elevatissimo: secondo il White Paper della Tripath superiore all'80 - 90%. Questo significa che la percentuale di corrente d'alimentazione trasformata in segnale e inviata al sistema di diffusione è molto alta, notevolmente superiore a quella delle altre classi di amplificazione, un risultato confortante se pensiamo che il mondo va nella direzione del risparmio energetico. Non mi sorprenderei un domani di scoprire nelle case, accanto alle lampade a basso consumo e alle lavatrici in classe A, anche degli amplificatori in classe D. La classe di amplificazione "Digitale" tuttavia non ha il solo vantaggio di un basso consumo energetico cui si uniscono peso e ingombri molto ridotti.

    Quando a fine anni '70, ragazzo, ricevetti in regalo da mio padre il primo impianto "serio", mi resi conto che il mondo dell'Hi Fi economica pativa un sensibile gap di qualità nei confronti delle apparecchiature di maggior costo, la cosiddetta "Middle Class" o, ancor di più, l'Hi-End. Spesso gli oggetti economici a quell'epoca erano una copia in sedicesimo di quelli più costosi, stessi schemi circuitali ma semplificati e costruttivamente più approssimativi. Si risparmiava sulla qualità dei componenti per offrire all'acquirente un prezzo più vantaggioso. Con l'avvento delle elettroniche in classe "T" il concetto di qualità/prezzo è stato radicalmente rivoluzionato e si sono stabiliti dei nuovi parametri di riferimento, lontani da quelli ormai obsoleti della vecchia alta fedeltà economica tradizionale. Così è stata sviluppata non una rivisitazione a buon mercato di un "Déjà vu" tecnologico ad appannaggio delle classi maggiori, ma un qualcosa di totalmente nuovo, autenticamente rivoluzionario.

    Nella sua ormai storica recensione del Gennaio 2005 il professor Lucio Cadeddu, direttore del magazine online TNT-Audio, scoprì le meraviglie sonore del Sonic Impact T-Amp sfoderando un linguaggio a lui poco congeniale. Chi conosce le sue numerose disamine sa quanto adotti un modo di scrivere che prende le distanze dalle solite iperboli da rivista, dalla narrativa di "genere", eppure in quell'occasione si lasciò andare a commenti entusiastici, i quali avrebbero lasciato il segno, in positivo o negativo, sul popolo audiofilo.

    La schiatta di piccole amplificazioni basate su quel "magico" Tripath TA 2024, dalle straordinarie qualità mai pienamente replicate dagli altri chip apparentati (TA 2021B - TA 2020 - TA 2022) e che conserva tuttora un sapore inconfondibile, sono davvero l'emblema dell'Affordable Hi Fi. Ora possiamo affermarlo con sicurezza: le parole di Lucio Cadeddu furono in quell'occasione nient'affatto esagerate.

    Complici i ridotti costi di mano d'opera del mercato asiatico, segnatamente cinese, accanto ai piccoli classe "T" seguirono una serie di prodotti, sorgenti e diffusori, il cui costo era in equilibrio con un setup che potesse essere definito compiutamente "Affordable". Per chi ci sapeva fare con il saldatore e le pinzette da tweakers cominciarono a circolare nel mercato dei kit di amplificazione, sempre in classe T, che consentivano di risparmiare ulteriormente sui già risicati prezzi dei prodotti finiti. Mi vengono in mente per esempio l'Autocostruire 2020-m, il 41HZ AMP-3 e il DiyParadise Charlize.

    Innumerevoli furono gli interventi migliorativi, quelli che in gergo tecnico sono definiti "Tweaking", messi in atto da volenterosi allo scopo di elevare la qualità dei componenti di contorno al chip, quindi cabinet più belli, componentistica elettronica di pregio, cablatura e connessioni più nobili. Fu eliminato anche quel deficit del T-Amp originale, una scelta progettuale che limitava l'estensione delle basse frequenze e che aveva portato a definire, improvvidamente, il Sonic Impact un oggetto "non Hi Fi".

    In tutto il mondo nacquero come funghi i forum dedicati, in Italia la community più rappresentativa sorse con il nome di TClass, the HiFi revolution, che attualmente conta quasi 1700 utenti e costituisce una grande risorsa per chi desidera accostarsi al mondo dell'alta fedeltà abbordabile.

    Le sfide, domestiche e non, tra i vari Davide e Golia di turno si moltiplicarono esponenzialmente e sempre più chiara appariva la straordinaria valenza di quest’ approccio all'Hi Fi, alimentata dai nuovi "enfant terrible" della classe "T". Furono organizzati dei meeting come luoghi d'incontro e confronto di appassionati, ma anche di scettici che desideravano sentire con le proprie orecchie di cosa fossero capaci questi oggetti.

    Una realtà talmente "conveniente" (il termine sia inteso al netto delle mere considerazioni di carattere economico) che in qualche caso fior di appassionati decisero di abbandonare le loro blasonate e costose creature per rivolgersi al tenerissimo T-Amp e derivati, l'inconfondibile nanerottolo che ha segnato un'epoca, una sorta di "New Deal" del modo di riprodurre la musica.

    Non è mancato chi ha vigorosamente remato contro questa nuova realtà. Sovente si è guardato con disprezzo alla classe "T" accusandola di essere, nella migliore delle ipotesi, pura paccottiglia elettronica senza rendersi conto però che il dispiegamento di forze messo in campo per tentare di abbatterla, una bomba atomica contro una leggiadra farfalla, ha miseramente fallito il suo intento. Paradossalmente l'accanimento di taluni ha certificato a caratteri di fuoco la sua validità, forse ancor più delle belle parole spese a suo vantaggio da milioni di appassionati in ogni parte del mondo. La storia insegna che, di solito, se un'idea non ha alcun valore, scivola automaticamente nell'oblio, senza provocare clamori di sorta.

    Oggi l'Affordable Hi Fi vola alta nel firmamento della riproduzione sonora e si espande in maniera tentacolare nelle abitazioni di un numero sempre maggiore di audiofili.... audiofili autentici.


    Prendendo spunto da questo interessante scritto firmato da un noto appassionato di HiFi e risalente a qualche annetto fa, vorrei dire la mia opinione (e confontarla con voi lettori del forum) a proposito dell'HiEnd Democratica aka "Affordable HiFi".
     
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    La prima cosa che mi sento di affermare è che, come al solito, il panorama dell'Alta Fedeltà nel mondo, è quanto di più caotico e (volutamente) incomprensibile esista nel regno dei vari hobby o meglio, delle nostre passioni.
    Se si parla di vino, di orologi, di cibo, di fotografia, di cinema, di auto, di profumi, etc. ESISTONO DEI PUNTI FERMI E IMPRENSCINDIBILI che permettono a qualsiasi neofita di avvicinarsi (prima) e appassionarsi (poi) al passatempo preferito.
    In ambito HiFi invece, dai primi anni 90 (cioè dalla fine degli anni d'oro dell'HiFi), siamo davanti a un'offerta dilatata all'inverosimile, non catalogabile per categorie, non classificabile per criteri qualitativi, non paragonabile a nessun altro settore degli hobby in quanto a CAOS E MANCANZA DI COMUNICAZIONE "DIDATTICA".
    E' vero che la materia è piuttosto articolata e complessa, dato che abbraccia più settori della Scienza e dell'Arte (fisica, elettronica, acustica, musica) ma è altresì vero che ai fini di una sana passione legata all'ASCOLTO DELLA PROPRIA MUSICA PREFERITA NEL MODO PIU' FEDELE POSSIBILE, non c'è alcun bisogno di essere laureati in Fisica, Acustica, Elettronica, etc.
    Giusto?
    No, sbagliato.
    Serve UNA GUIDA, servono indicazioni di "percorso", servono ISTRUZIONI & CONSIGLI per acquistare bene.
     
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    Nel mare magnum dell'offerta di prodotti audio home è difficilissimo districarsi per tanti motivi: prima di tutto non esiste la categoria dei prodotti AFFORDABLE - letteralmente, a prezzi accessibili - e se anche la facessimo esistere (con i soliti ampli su base Tripath, cassine bookshelf stile Mosscade, DAC portatili stile Fiio, cdplayer "di plastica") non ha un granchè senso, in quanto si rischia di recintare tutta una serie di prodotti che sono soltanto ECONOMICI ma non COSI' BENSUONANTI COME VORREMMO o perlomeno non classificabili sulla parte alta dell'HiFi (forse MyFi, ma neanche tanto...), quella un pelo sotto l'HiEnd, l'HiFi allo stato dell'arte.
    Così come non esiste e non conosciamo il carattere sonoro di un singolo oggetto (ed è un problema enorme che coinvolge direttamente lo scarso appeal dell'HiFi nei confronti dei non appassionati e allontana i neofiti) e non ci è dato sapere quali siano le migliori combinazioni di apparecchi (esempio: ampli.casse) che permettano di raggiungere quella magia, quell'evocatività, quell'alchimia di suoni che è IL SENSO DELLA PASSIONE PER L'ALTA FEDELTA'.
     
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    Cosa manca allora per rendere l'HiFi una cosa fruibile per tutte le tasche e per la più vasta trasversalità di appassionati?
    Manca UNA BUSSOLA, mancano INFORMAZIONI SUL SUONO DEGLI APPARECCHI, mancano dei RIFERIMENTI per capire se una cassa/un ampli/una sorgente/un cavo (sì, anche i COLLEGAMENTI sono importanti e vanno a caratterizzare il risultato finale) da 500 €uro vale tutti i soldi che costa, poichè frutto di un progetto indovinato, al limite del geniale, di eccelsa raffinatezza timbrica. E magari surclassa una cassa/un ampli/una sorgente/un cavo da 5000€, perlomeno relativamente (costando 10x, se anche ci fosse un miglioramento sonoro minimo, sarebbe comunque un pessimo acquisto, dato che a 1/10 del costo compri un qualcosa che suona simile).
    Cosa c'è allora OLTRE L'AFFORDABLE HIFI, riprendendo il titolo di questo mio Editoriale?
    C'è l'HiFi/HiEnd VALUE FOR MONEY: ogni cosa che si acquista DEVE essere percepita di valore ALMENO uguale al prezzo, meglio se percepita di valore maggiore.***
    E' vero, qui siamo nel campo di mia competenza (marketing strategy) e allora sarà il caso di precisare un paio di cosette...
    IL VALORE si può definire come l’insieme dei benefici che il cliente riceve con l’acquisto, secondo la sua personale valutazione di:
    ---> quanto è importante ogni beneficio per lui
    ---> quanto sarebbe difficile soddisfarlo in altro modo
    La lista dei fattori che determinano il valore percepito di un oggetto HiFi può andare dall'estetica/design alla sua realizzazione/materiali e per ultimo, ma più importante fattore, il carattere sonoro.

    ***PERCEZIONE SOGGETTIVA DI COSTO, che si può sintetizzare come la differenza tra il prezzo richiesto e il valore percepito.

    Prezzo richiesto
    MENO
    Costo percepito
    UGUALE
    -------------------------
    Valore

    Se si percepisce un valore superiore al prezzo richiesto si avrà la sensazione di fare un affare,
    se il valore percepito è uguale al prezzo la sensazione sarà di prezzo “giusto”,
    se percepiamo un valore del prodotto inferiore al prezzo richiesto, non acquistiamo.
     
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    Ora, facciamo bene attenzione a questo passaggio: dato che IL VALORE PERCEPITO é l'input che fa scattare l'impulso di acquisto, i grandi Guru del marketing applicato all'HiFi hanno avuto la genialata di trasformare i brutti anatroccoli in CIGNI DE LUXE (lavorando su estetica, design e lavorazione degli chassis/dell'esterno di elettroniche/diffusori) sostituendosi all'ufficio Research&Development (che non produceva profitti ma solo costi) e cancellando de facto i TEST DI ASCOLTO utilizzati per ogni nuovo prototipo dei futuri prodotti.
    Insomma, i marketing strategist illuminati hanno capito che tira di più un pelo di figa... OPS... di alluminio e design, che il risultato sonoro finale.
    E l'HiFi si é re-inventata High End con prezzi moltiplicati anche 100x, con buona pace di appassionati veri e "nuove leve".
    AudioVideoHiFi non ci sta a questo ASSURDO GIOCO basato sull'ignoranza delle persone e sulla DISONESTÀ INTELLETTUALE del Management che ha optato per queste scelte, fino ad oggi ben profittevoli per le Factory DE LUXE ma a danno della buona vecchia VERA HiFi e degli appassionati tutti (ad esclusione di coloro che sono caduti nelle fauci degli accalappiapolli, spendendo cifre senza senso per oggetti che valgono una frazione del prezzo di listino).
     
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  6. campa2
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    Tutto questo mio lungo ( e noiosa, lo ammetto) Editoriale, per provare a proporre QUALCOSA DI INEDITO su questo piccolo forum per veri appassionati della vera HiFi (come me).
    Una sezione apposita, quindi, che che aspira ad assurgere al doppio ruolo di:
    1] BANCA DATI PERMANENTE sul "carattere sonoro" di elettroniche e diffusori + abbinamenti preferibili (best match)
    2] GUIDA aggiornata e "senzatempo" su CONSIGLI E SUGGERIMENTI utili a fare di ogni acquisto HiFI, il migliore possibile in relazione ai parametri ricercati
    Per quanto riguarda la VERIDICITA' e L'AUTOREVOLEZZA dei dati di questa HiEnd's Bible*** (only the best HiFi value4money) si tenga conto che sarà basata su test/recensioni di ascolto pubblicati sul web a livello planetario dai singoli proprietari degli apparecchi o da forum/blog/siti scevri (direttamente o indirettamente) da interessi di tipo commerciale/pubblicitario.
    AudioVideoHiFi o meglio il suo Admin, si limiteranno a catalogare/selezionare/ricercare gli oggetti TOP VALUE (for money) e soltanto nel caso di test di ascolto effettuato in prima persona, integreranno tale esperienza nella summa dei dati atti a valutare un determinato oggetto HiFi.

    *** dove per "fascia alta" ci si riferisce al livello di QUALITA' DI ASCOLTO e non al prezzo, che anzi, dovrà essere necessariamente accessibile

    Edited by il Puma - 28/4/2016, 16:59
     
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    CITAZIONE (campa2 @ 28/4/2016, 15:22) 
    92 minuti di applausi.......

    Grazie del positive feedback Andrea.
    Ne approfitto per precisare che nel database "in divenire" sarà riservato un piccolo spazio a quelle rare realtà artigiane, dove a fronte di un prezzo meno "abbordabile" sia riscontrabile un palese dispendio di ricerca/materiali/costruzione/suono degno di menzione.
    Quindi AudioVideoHiFi non farà di tutta l'erba un fascio ma privilegerà e individuerà IL BUONO DA SALVARE nel mare merdum dell'HiEnd aka fake HiFi.

    Edited by il Puma - 28/4/2016, 16:47
     
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    [letto su videohifi | autore: maurodg65]
    In linea puramente teorico è tutto vero, ma poi nella realtà tutto si perde in un mare di prodotti tra nuovi ed usati di cui si dice tutto ed il contrario di tutto, su cui non ci sono certezze e di cui a prescindere tutti vogliono o sperano di riuscire a realizzare quanto hanno speso ed a volte di più, in questo suk sperare che chi non ha l'esperienza e la capacità di fare una scelta, io non ne sarei in grado, diventa difficile operare una scelta razionale e, come sempre accade o si rinuncia o si va sul sicuro, magari facendo ricadere la propria scelta su prodotti recenti e magari molto pubblicizzati, e non è assolutamente detto che sia un modo di agire sbagliato.
    Ecco perché é nata HiFi's Bible
     
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8 replies since 26/4/2016, 21:45   359 views
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