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Nuove frontiere percettive

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  1. menestrello
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    CITAZIONE (ianoin @ 20/10/2015, 01:18) 
    Mi pare che diciamo la stessa cosa.

    E' ovvio che lo studio delle operazioni riguarda le modalità con cui si opera a livello mentale e questo sta a significare che ci si occupa di come in realtà funzioniamo. Non diciamo nulla di nuovo...anzi la materie è più vecchia di Methuselah!
    Noi si cerca di affrontare questo spinoso argomento al riparo dell'errore "filosofico" perpetuato per secoli dai pensatori passati...ed anche presenti.
    Pensa che nelle scuole di vario grado si insegna ancora la teoria dell'evoluzione darwiniana come se questa fosse una verità su cui fondare ogni genere di cultura.
    Purtroppo sulle origini umane,escludendo il "creazionismo" per comodità di ragionamento,non si conosce ancora nulla di certo...o di scontato. Difatti sono state avanzate fin'ora solo teorie che rasentano quasi l'improponibile:la scimmia è un antenato dell'homo sapiens!!!
    "noi saremmo solo scimmie evolute"
    Poi nel tempo ci si è accorti che mancano i fossili umanoidi delle evoluzioni intermedie...quel che è certo è che l'essere umano, che qualcuno ha definito impropriamente(forse) come la "scimmia nuda",appartiene ad una categoria di esseri viventi che con la logica della evoluzione terrestre ha poco a che vedere...

    Detto questo come potremmo imparare a conoscere come funzioniamo se non sappiamo ancora chi siamo!?
     
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  2. ianoin
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    Su questo divergo da te.
    Però,al di là delle diverse opinioni,c'è un punto su cui mi piacerebbe tutti potessimo convergere.
    Chiunque siamo e da qualunque parte veniamo,l'unico vero peccato,carico sempre di nefaste conseguenze,è quello di prendersi troppo sul serio.
    Se siamo figli o cugini della scimmia è un dettaglio,non la sostanza,sostanza che io accetto senza problemi,per quel che vale.
    Il vero problema è che credere auna cosa piuttosto che a un'altra ha sempre pesanti conseguenza sull'organizzazione di una società,e poi nel rapporto fra società diverse,che si basano su diversi fondamenti.
    Alla fine sembra un gran casino,forse inevitabile nella dinamica degli esseri viventi.
    Così trovo grande consolazioni nel verificare i punti di contatto in tanta apparente diversità,e più parenti ho attorno,anche di diversa specie,meno mi sento solo.
    Seppur liberi di pensarla ognuno a modo suo,il diverso modo di pensare ha sempre pesanti conseguenze sul puro processo di conoscenza in sè.
    Se accetto di poter fare utili paragoni fra il diverso modo di percepire delle diverse specie vado a parare da una parte.
    Se lo escludo vado a parare da un altra.
    Ma qualunque siano i diversi presupposti e le diverse conclusioni,restano sempre conclusioni criticabili,che vanno sempre criticate,e in ciò risiede anzi la loro positività intrinseca,anche quando di tipo e specie diversa,in tutti i sensi.
    E' dalla necessità di mettere ordine,di semplificare al fine del comprendere cose che nella loro interezza non potremmo stipare diversamente nel nostro limitato spazio mentale,che distinguiamo tipi specie e razze,che però non esistono rigorosamente in sè,essendo solo una nostra creazione,un espediente per coprendere ciò che diversamente non potremmo contenere in noi,nel senso letterale di comprendere.
    Questo è un nostro limite che dovremmo sempre tener presente,per evitare che quelle finzioni che sono le specie le razze e quant'altro non si materializzino come realtà che,in quanto credute realmente ed esclusivamente diverse,entrino poi in conflitto fra loro.
    Certo mi rendo conto anche che è difficile tenere insieme una società in base al rispetto di regole,che vanno rispettate in quanto tali,e non perchè dotate di intrinseca credibilità.A volte in effetti sembra difficile tenere insieme anche solo noi stessi. :P :D

    Edited by ianoin - 21/10/2015, 17:08
     
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  3. tiropancino
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    questo si è nargomento interesante... ma io so sospeso e nun scrivo gnente fino a sabbato...
     
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  4. menestrello
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    CITAZIONE (ianoin @ 21/10/2015, 16:50) 
    Su questo divergo da te.

    Non mi meraviglio!

    CITAZIONE (ianoin @ 21/10/2015, 16:50) 
    Seppur liberi di pensarla ognuno a modo suo,il diverso modo di pensare ha sempre pesanti conseguenze sul puro processo di conoscenza in sè.

    Se ci pensi bene noi tutti veniamo"indottrinati"fin dall'infanzia dalla cultura "tipo" a cui apparteniamo...siamo in pratica "formati" con le regole stabilite dalla società a cui apparteniamo: quale libertà di pensiero potremmo manifestare!?
    Ogni nostra piccola " riflessione ,espressione o manifestazione" è necessariamente influenzata dall'ambiente socio-culturale-temporale a cui apparteniamo.
    Ne consegue che il modo di costruire la realtà (o le varie realtà) finisce per veicolare alcune risposte in maniera univoca secondo alcuni standard acquisiti: siamo in pratica prigionieri dei nostri stessi meccanismi che ci sono stati imposti.
    Per questa ragione provare ad uscire da certi "schemi"diventa difficile...

    CITAZIONE (tiropancino @ 21/10/2015, 17:02) 
    questo si è nargomento interesante... ma io so sospeso e nun scrivo gnente fino a sabbato...

    Potresti partecipare...
     
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  5. ianoin
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    CITAZIONE (menestrello @ 21/10/2015, 17:44) 
    Se ci pensi bene noi tutti veniamo"indottrinati"fin dall'infanzia dalla cultura "tipo" a cui apparteniamo...siamo in pratica "formati" con le regole stabilite dalla società a cui apparteniamo: quale libertà di pensiero potremmo manifestare!?
    Ogni nostra piccola " riflessione ,espressione o manifestazione" è necessariamente influenzata dall'ambiente socio-culturale-temporale a cui apparteniamo.
    Ne consegue che il modo di costruire la realtà (o le varie realtà) finisce per veicolare alcune risposte in maniera univoca secondo alcuni standard acquisiti: siamo in pratica prigionieri dei nostri stessi meccanismi che ci sono stati imposti.
    Per questa ragione provare ad uscire da certi "schemi"diventa difficile...

    Sono d'accordo,ma la vedo in modo appena meno negativamente.
    Intatto prendo atto che le mie opinioni,diverse da quelli di altri,nascono in modo del tutto accidentale,perchè accidentale è il contesto in cui viviamo.
    Basterebbe ciò per giustificare il rispetto che dovremmo avere delle altrui opinioni.
    tuutavia una cultura,anche se a volte si muove con la lentezza delle lancette di un orologio,non è mai veramente stabile,come non lo è nessun essere vivente.
    A tal proposito si può richiamare un fatto veramente singolare scoperto dai neuroscienziati,laddove si scopre che anche le cose che daremmo per più scontate,tali non sono a volte.
    la nostra unità corporale è un fatto di cui i sistema percettivo esperisce continua verifica.
    Verifica sempre ad esempio se quel braccio è il mio braccio.
    Lo si è capito verificando come è facile ingannare il sistema su questo punto.
    E' facilissimo fargli credere che un braccio ad esempio di gomma è il nostro vero braccio.
    Tantomeno possiamo allora dire di appartenere ad una precisa socieltà,ad una precisa cultura,e di esserne univocamente così determinati.
    l'adesione stessa ad un dato contesto poi appare sempre maggiore di quel che è,derivando per lo più da una neccessità a volte di quieto vivere.

    L'opinione media sembra così diventare l'opinione di tutti,ma in effetti è solo un opinione media.

    Edited by ianoin - 21/10/2015, 19:12
     
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  6. menestrello
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    CITAZIONE (ianoin @ 21/10/2015, 18:02) 
    Sono d'accordo,ma la vedo in modo appena meno negativamente.
    Intatto prendo atto che le mie opinioni,diverse da quelli di altri,nascono in modo del tutto accidentale,perchè accidentale è il contesto in cui viviamo.
    Basterebbe ciò per giustificare il rispetto che dovremmo avere delle altrui opinioni.

    l’Essere come elemento pensante è l’unico principio oggettivabile necessario alla scoperta delle varie realtà e si applica quindi ai dati raccolti dai sensi.
    Da ciò ne scaturisce che l’intelligenza diviene elemento contenente la conoscenza la quale non è il risultato passivo della costruzione dei risultati ottenuti attraverso i dati sensibili ma è il motore attivo in grado di plasmarne i contenuti elaborati costituendone poi le proprie esperienza empiriche che si trasformano in modelli.

    Nel momento del conoscere, la mente, quindi, costituisce i rapporti e formula poi i giudizi.
    Tali giudizi sono sempre preceduti dal concetto di Essere cioè di categoria prevalente rispetto all’oggetto dei sensi posti in atto funzionale.
    La formulazione del giudizio ,di conseguenza ,assume carattere ontologico ed è come un principio trascendentale che si rivela senza alcuna necessità di ancorarsi a giudizi ricavati da processi logici.

    PS: La logica (linguistica) applicata,a volte, in maniera impropria alle analisi costruttive, è storia vecchia!

    Edited by menestrello - 22/10/2015, 08:24
     
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