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LA REALTA' PERCEPITA by Dueeffe

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  1. ianoin
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    @Dueeffe
    Mi mancano le dovute nozioni,ma mi piacerebbe capire il tuo autorevole punto di vista.
    Quindi mi gioco il jolly dell'intuito.
    Il sistema percettivo è variabile,in quanto possesso di cosa viva e quindi in evoluzione.
    Ho fiducia però del fatto che ci sia una base comune,e preponderante,che possiamo considerare in prima approssimazione costante,al confronto dei tempi evolutivi.
    Ho fiducia del fatto che questa base comprenda sostanzialmente precisi ed efficaci algoritmi coi quali vengono trattati i dati sensitivi.
    Il tutto in beata nostra incoscienza,sennò non sarebbero così efficaci.
    Questi algoritmi "decidono" quale peso dare ad ogni dato,quale esaltare,quale mascherare,in funzione dell'insieme di dati raccolti,di volta in volta.
    Di tutto ciò noi intravediamo a mala pena una puntina dell'iceberg,quanto basta per farci intuire alla grossa il meccanismo.
    E tutto ciò in funzione di scopi ignoti,e forse perfino inattuali,che poco o nulla c'entrano con la riproduzione hifi.
    Gli strumenti di misura,che si affiancano ai sensi,perchè possano entrare dentro un sistema che possa competere con quello percettivo,abbisognano di algoritmi,non necessariamente parimenti efficaci,ma che mirino quantomeno ad uno scopo ben definito e cosciente.
    Se io pubblico qualunque tipo di misura su qualunque elettronica,a corredo di una recensione,semplicemente sto lasciando alla libertà del lettore di interpretarla.
    L'insieme misura/interpretazione ha la stessa dignità soggettiva di un qualunque ascolto e relativa valutazione soggettiva.
    Un buon progettista,per come lo immagino io,è uno che ha saputo ben affiancare i suoi strumenti ai suoi sensi,non nel senso di aver trovato una perfetta relazione matematica di corrispondenza,cosa impossibile come tu dici,ma nel senso che si è costruito un suo sottosistema percettivo,da affiancare a quello donatoci dall'evoluzione,comprensivo di algoritmi di trattamento dati/misure del tutto soggettivi,ma comunque derivanti dalla sua esperienza.
    Esperienze,che se uno volesse anche trasmetterle,con tutta la buona volontà,non ci riuscirebbe.
    io,utente finale,a mia volta mi sono costruito il mio sottosistema di valutazione,anche questo derivante dalla mia esperienza soggettiva.
    Anche questo può comprende dei numeri,non importa neanche se scaturiti da uno strumento o meno.
    Ma quello che conta non sono i numeri,ma il modo in cui io li elaboro.

    Ma se ci sono dei numeri è sempre meglio.
    Ciao,Sebastiano.

    Perchè non è che si può elaborare l'aria fritta.
    Dire "se lo sento io allora non puoi che sentirlo anche tu" non serve a nulla.
    Accennare a una tua qualche sovrastruttura di elaborazione del tuo giudizio,ben definibile e ben descrivibile,meglio,perchè può dare nuove idee e nuovi spunti agli altri.
    Se poi è ripetibile,allora è più condivisibile.
    Magari anche scienza.

    Il potere della scienza non è quello di dirci la verità,ma di farci condividere le stesse cose.
    E' il nostro senso comune.
    O quantomeno ci prova,a diventarlo.
     
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71 replies since 28/8/2014, 19:34   2515 views
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