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Nuove frontiere percettive

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  1. ianoin
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    Il pensiero,senza il quale,il pensiero non potrebbe conoscere,non suona bene.
    Comunque ti dico come la penso io Mene.
    Non c'è nessun buon motivo per credere che esista una realtà fatta a priori di oggetti così come noi la percepiamo.
    L'oggetto,la percezione cioè di qualcosa distinto da altre cose,è il risultato della percezione.
    Questo processo avviene senza l'intervento della nostra coscienza.
    Quando produciamo scienza invece tale processo è cosciente.Siamo noi a decidere quali oggetti considerare,se gli atomi,se i mobili di una stanza,oppure i Quark,in base al nostro interesse specifico in quel momento.
    Gli oggetti "scelti" dal sistema percettivo per consuetudine sono quelli che attengono alla nostra sopravvivenza spicciola,per lo più.
    Un suono possiamo vederlo come un oggetto in tal senso.Esso nasce da un "dare importanza a certi dati sensitivi" per lo più provenienti dalle orecchie,e dall'ignorarne altri.
    Immagino che la scelta venga fatta in base alla pesatura di una potenziale significatività di alcuni dati,in quanto relazionabili fra loro,e quindi appunto potenzialmente portatori di significato.
    Così ignorare il rumore di fondo,in quanto appare privo di significato,equivale di fatto a non udirlo,seppure ignorarlo comporta un lavoro.
    Un lavoro che però vale la pena di fare,secondo il sistema percettivo.
    Il bello della musica è che non porta nessun significato specifico,se non quello che si è cumulato all'interno di ogni data cultura umana per tradizione,e quindi ci permette di viaggiare dentro la sua struttura immaginando i significati che più ci piace,sia che stiamo componendo musica,sia che la stiamo ascoltando.

    Quando ero giovane c'era una trasmissione a puntate su non ricordo quale guerra.
    la sigla era la sagra della primavera di Stravinsky,ma io non lo sapevo.
    Per me quella musica era una musica guerresca.
    Poi ho fatto fatica ad associarla alla primavera,quando ho saputo cosa descrivesse.
    Però ce l'ho fatta.
    Quando poi,approfondendo,ho saputo che si descriveva il sacrificio propiziatorio di una fanciulla,allora non ce l'ho fatta più.
    Rimane il fatto che Strawinsky,mettilo come vuoi,è un genio della musica.
    E questo è il significato che mi sforzo di darle,l'opera di un genio.
    la fanciulla sgozzata se la poteva pure risparmiare.
    Oggi certe storie raccontateci da Puccini, esotiche per l'auditorio a lui contemporaneo,appaiono stucchevoli,ma quella musica è immortale e si presta bene a qualunque altro contenuto vogliamo liberamente darle.
     
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230 replies since 15/8/2014, 18:42   5489 views
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