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Replying to E' più importante il disco o l'impianto?

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  1. Posted 18/10/2014, 14:53
    E bravo.
    Se toglieva il filtro,poi i dischi test,appositamente scelti in sinergia,non avrebbero più reso. :D
    E' anche vero che ti fanno ascoltare anche i tuoi,ma di solito vanno con la loro playlist.
    Ricordo ancora la mia delusione quando ho dato il mio brano test in pasto alle TAD con ampli nuovi dedicati.
    Non era un brano impegnativo.
    Volevo solo ritrovare la magia che ascoltavo col mio impianto,moltiplicata magari almeno per due,di una voce femminile jazz.
    Forse era Carmen McRae.
    Ma non ne ho certo concluso che il sistema fosse da affossare,per questo.
  2. Posted 18/10/2014, 14:25
    CITAZIONE (ianoin @ 17/10/2014, 22:28) 
    Il punto è che attraverso i dschi giudichiamo l'impianto,e viceversa.
    Una specie di cortocircuito.

    Ieri sono stato a Sintonie, tra le altre cose mi sono soffermato ad ascoltare in una stanzetta una coppia di Magnepan (non saprei il modello)con un impianto top.
    Il punto è che tutto l'insieme veniva alimentato da un filtro di alimentazione, costituito da vari TA toroidali, bello grosso con varie uscite dedicate:costo dell'oggetto ca 10-11k euro.

    Non siamo scesi in dettaglio,non mi è parso che fosse un tecnico, ma sembra che i toroidali utilizzati siano stati costruiti con specifiche tali da giustificarne l'alto costo: "come TU di tipologia valvolare!!!

    La cosa che mi ha più sorpreso è stato l'asserire del tizio che presenziava il quale ribadiva,senza ombra di dubbio, che senza quel tipo di filtro la riproduzione avrebbe perso dinamica,pulizia,velocità.

    Cioè il tutto si sarebbe "seduto" con una perdita notevole di qualità! :)

    Ho chiesto di provare a scollegare il filtro per una comparazione con -senza ma,come immaginabile ,non è stato possibile.

    Credere che un filtro possa fare "tanto" è solo utopistico...anche se già agli inizi degli anni 80 ci si era già accorti che la pulizia della rete elettrica di alimentazione è importante ai fini qualitativi.
    Non bisognerebbe però,a mio parere, esagerare e far credere che un siffatto apparecchio sia una come una manna dal cielo senza il quale un impianto non può rendere al meglio... :D
  3. Posted 17/10/2014, 22:01
    Sacr parolè di MONSIEUR Sebastien Inturrì
  4. Posted 17/10/2014, 21:28
    CITAZIONE (nimalone65 @ 15/10/2014, 20:43) 
    Dirò di più le sorgenti dei nostri amati impianti , per quanto diverse per tipologia qualità e costi generalmente sono almeno sufficientemente buone,,,,,i grossi problemi nascono da ampli e diffusori !

    Sono d'accordo.
    Credo che siano parimenti importanti dischi e impianti,nonchè figli della stessa tecnologia,seppur con tutte le evoluzioni succedutesi.
    Il punto è che attraverso i dschi giudichiamo l'impianto,e viceversa.
    Una specie di cortocircuito.
    Ma i dischi a nostra disposizione sono tanti e vari.
    Gli impianti no.
    Ridurre il numero dei dischi test è quindi illogico,anche perchè presuppone una scelta qualitativa sui dischi fatta a priori.
    Si.ma con quale impianto?
    In due parole.
    Lo scopo dell'hifi è ascoltare i dischi.
    Non i dischi buoni.
    E' buono l'impianto che me li fà ascoltare.
    L'impianto in sè già tende ad impoltronirci,facendoci disertare i concerti,come dici tu.
    Se poi ci riduciamo a 4 dischi,al solo scopo di compiacerci del nostro impianto,è la catastrofe.
    Il vero plus dei nostri impianti non è quello di essere fedele alla musica che ben conosciamo,perchè ascoltata dal vivo,ma di farci conoscere ed amare tanta musica nuova,che difficilmente avremo modo di ascoltare tutta dal vivo.
    L'impianto è veicolo di cultura musicale,che si và ad aggiungere a quella che ci facciamo dal vivo.
  5. Posted 15/10/2014, 19:43
    CITAZIONE (il Puma @ 15/10/2014, 11:51) 
    È più importante l'impianto.
    Le incisioni, specialmente in ambito digitale, specialmente le ultime produzioni, sono ad un livello di ascoltabilità mediamente sufficiente. Quindi, dato un determinato software, è l'impianto a fare la differenza.
    Cavi compresi. Ambiente incluso.

    Sono d'accordo!

    Il problema semmai è riportare l'audiofilo o presunto tale ai concerti , creargli una cultura musicale ed un orecchio sufficientemente esperto per riconoscere il buono dal cattivo.

    Dirò di più le sorgenti dei nostri amati impianti , per quanto diverse per tipologia qualità e costi generalmente sono almeno sufficientemente buone,,,,,i grossi problemi nascono da ampli e diffusori !
  6. Posted 15/10/2014, 10:51
    È più importante l'impianto.
    Le incisioni, specialmente in ambito digitale, specialmente le ultime produzioni, sono ad un livello di ascoltabilità mediamente sufficiente. Quindi, dato un determinato software, è l'impianto a fare la differenza.
    Cavi compresi. Ambiente incluso.
  7. Posted 15/10/2014, 10:40
    CITAZIONE (ianoin @ 15/10/2014, 11:03) 
    Cosa è buono?facciamo una misura? :D

    Sarebbe utopistico pensare di poter misurare il piacere che deriva da un ascolto...
    La mania delle convenzioni,delle unità di misura,della riduzione e relativo annichilimento di una parte della realtà tangibile ci hanno imprigionato in una sorta di vortice che aliena le menti.


    Tutto deve avere un valore e corrispondere a qualche grandezza,è la nostra società opulenta che è basata purtroppo sulla filosofia del pragmatismo e dei relativi numeri.
    Mi fa ridere quando si utilizzano postulati del tipo "ZERO" ed "INFINITO",che non hanno nessuna numericità, con i quali vogliamo ad ogni costo attribuire grandezze non definibili.

    CITAZIONE (ianoin @ 15/10/2014, 11:03) 
    In teoria è una delle tante cose corrette da fare.

    Se lo scopo non è ovviamente la ricerca di "assoluti"

  8. Posted 15/10/2014, 10:03
    Cosa è buono?facciamo una misura? :D
    In teoria è una delle tante cose corrette da fare.
    Ma anche quelle nel tempo e in modi diversi,secondo le mode del momento,sono diventate mezzo per far mercato.
    Non critico il mercato in sè,sia chiaro.
    Critico la diffusa mancanza di spirito critico,se non si vuole confondere quello con lo spirito polemico.
    Eppure andando a leggere le vecchie riviste,fra una pubblicità più o meno occulta,e l'altra,non mancano perle di saggezza.
    Il punto,probabilmente legato alla nostra cultura,è che dai saggi,veri o presunti, ci si aspetta sentenze di verità.
    Pochi hanno imparato a coltivare lo spirito critico.tutti hanno imparato a coltivare lo spirito polemico.
    Normale all'inizio di questa passione avere idee vaghe.
    Ma poi alla fine devi farti una idea di cosa vuoi veramente.
    Con quali mezzi giungere al tuo scopo è il passo successivo.
    Quando certi forumer inizianoa rimbrottarti,chiedendoti....vorrei sapere con cosa ascolti veramente,
    dimmi cosa possiedi e ti dirò chi sei,mi prende lo sconforto.
    Per scendere nel dettaglio della discussione,io mi sono fatto un quadro teorico molto semplice.
    Anche perchè inutile costruirsi belle e complicate teorie,forse perfino corrette in assoluto (ammesso e non concesso),che poi però non ti servono a giungere allo scopo.
    Così tutti siamo tutti lì a cercare di capire cosa è "veramente vero" impegnando in ciò tutte le nostre risorse,e alla fine ci chiediamo perchè mai ci siamo impelagati in queste astruse questioni,dimenticando qual'era la spinta iniziale che ci aveva condotto su questa strada.
    Quando ascoltiamo musica riprodotta ci sono due mondi,ognuno alieno all'altro,che vanno a scontrarsi .
    Il mondo della registrazione,e quello della riproduzione.
    A me non resta che contare quanti di questi scontri in percentuale funzionino,essendo di fatto sempre imprevedibile l'esito.
    Molti però temono che questo numero possa essere non significativo,o da interpretare non sempre in positivo,paventandosi un appiattimento verso il basso della riproduzione.
  9. Posted 15/10/2014, 08:12
    CITAZIONE (ianoin @ 15/10/2014, 08:41) 
    Le posizioni correnti degli audiofili mi sembrano adagiate ,senza volere,su abusate e vecchie logiche nate solo in funzione del mercato.
    Eccone alcuni esempi.
    1)per apprezzare un buon impianto ci vogliono buone registrazioni,sennò si ottiene l'effetto contrario.
    2)Per apprezzare una buona registrazione ci vuole un buon impianto,sennò si ottiene l'effetto contrario.
    Logiche buone per vendere qualunque cosa a chiunque a qualunque prezzo.

    Il punto è cosa sia definibile effettivamente "buono"...negli anni si tende ad acquisire una maggiore ragionevolezza per poter meglio discernere i contenuti.

    Purtroppo in passato le stesse riviste , la pubblicità e persino ciò che si legge in alcuni forum negli ultimi anni, ci hanno da sempre raccontato storie viziate da esigenze di mercato o intendimenti finalizzati alla promozione di teorie basate su assiomi o quant'altro di simile (discorsi vuoti).
    E' un dato incontrovertibile,come hai ben sottolineato, che si è da sempre creata una certa confusione la quale ha permesso nel tempo a molti furbetti di far passare per "BUONI" e necessari alcuni prodotti che definire "inutili "è dire poco.
  10. Posted 15/10/2014, 07:41
    Ciao,Mene.
    intendo la generica registrazione distribuita su generico supporto.
    Tutto l'esistente in fatto di musica fruibile attraverso riproduzione.
    Come al solito io ho opinioni eccentriche in proposito.
    Anche perchè è mia abitudine assumere punti di vista poco praticati.
    Le posizioni correnti degli audiofili mi sembrano adagiate ,senza volere,su abusate e vecchie logiche nate solo in funzione del mercato.
    Eccone alcuni esempi.
    1)per apprezzare un buon impianto ci vogliono buone registrazioni,sennò si ottiene l'effetto contrario.
    2)Per apprezzare una buona registrazione ci vuole un buon impianto,sennò si ottiene l'effetto contrario.
    Logiche buone per vendere qualunque cosa a chiunque a qualunque prezzo.

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