Cosa è buono?facciamo una misura?
In teoria è una delle tante cose corrette da fare.
Ma anche quelle nel tempo e in modi diversi,secondo le mode del momento,sono diventate mezzo per far mercato.
Non critico il mercato in sè,sia chiaro.
Critico la diffusa mancanza di spirito critico,se non si vuole confondere quello con lo spirito polemico.
Eppure andando a leggere le vecchie riviste,fra una pubblicità più o meno occulta,e l'altra,non mancano perle di saggezza.
Il punto,probabilmente legato alla nostra cultura,è che dai saggi,veri o presunti, ci si aspetta sentenze di verità.
Pochi hanno imparato a coltivare lo spirito critico.tutti hanno imparato a coltivare lo spirito polemico.
Normale all'inizio di questa passione avere idee vaghe.
Ma poi alla fine devi farti una idea di cosa vuoi veramente.
Con quali mezzi giungere al tuo scopo è il passo successivo.
Quando certi forumer inizianoa rimbrottarti,chiedendoti....vorrei sapere con cosa ascolti veramente,
dimmi cosa possiedi e ti dirò chi sei,mi prende lo sconforto.
Per scendere nel dettaglio della discussione,io mi sono fatto un quadro teorico molto semplice.
Anche perchè inutile costruirsi belle e complicate teorie,forse perfino corrette in assoluto (ammesso e non concesso),che poi però non ti servono a giungere allo scopo.
Così tutti siamo tutti lì a cercare di capire cosa è "veramente vero" impegnando in ciò tutte le nostre risorse,e alla fine ci chiediamo perchè mai ci siamo impelagati in queste astruse questioni,dimenticando qual'era la spinta iniziale che ci aveva condotto su questa strada.
Quando ascoltiamo musica riprodotta ci sono due mondi,ognuno alieno all'altro,che vanno a scontrarsi .
Il mondo della registrazione,e quello della riproduzione.
A me non resta che contare quanti di questi scontri in percentuale funzionino,essendo di fatto sempre imprevedibile l'esito.
Molti però temono che questo numero possa essere non significativo,o da interpretare non sempre in positivo,paventandosi un appiattimento verso il basso della riproduzione.